Juno

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GIUNONE (lat. IUNO): Antica divinità latina, divenuta la massima divinità femminile della religione romana antica nel momento della sua sistemazione nel culto della triade capitolina, con Giove e Minerva. Appare come divinità celeste e lunare, dea del calendario, della donna, della vita femminile e della fecondità, divinità del matrimonio…Il suo nome in sé e per sé ci porta genericamente nella sfera della giovinezza, della forza vitale.

Enciclopedia Treccani

Lei, non si chiama veramente Juno; é uno pseudonimo che le ho attribuito io dopo aver visto questo film, la cui protagonista risembrava caratterialmente la mia Lei. E’ stato solo parecchio tempo dopo che ho potuto apprezzare un’inaspettata corrispondenza tra la Sua indole e l’etimologia del nome Giunone, la mia sensazione convalidata dalla filologia…

Non che il suo vero nome non mi piacesse, tutt’altro: quando ci incontrammo per la prima volta mi vibrò qualcosa dentro al sentirglielo pronunciare, come se fossi una campana tibetana percossa da un picchiotto. Ci conoscemmo ai piedi di un monticello che ci accingevamo a scalare, sulle sponde di un lago, in una fresca mattina di inizio Settembre.

Mi precedeva nell’ascesa, i jeans leggermente bassi a rivelarne il solco delle terga esuberanti che muoveva sinuosamente  mentre ci inerpicavamo su per i pendii. Venni subito rapito dal suo aspetto sbarazzino, che in realtà celava una visione della vita da donna matura, sicura di sé, già pronta al ruolo di moglie e madre.

Me lo raccontava cosí il suo mondo, senza guardarmi in faccia, protesa verso la vetta, io ribattendole da dietro completamente ipnotizzato dal suo fondoschiena. Eravamo accompagnati da un ragazzo e da un’altra tipa, quelli che ci avevano introdotto, ma effettivamente, loro, era come se non esistessero. Il tempo di arrivare in cima, non sarà trascorsa nemmeno un’ora, e già si era impossessata di un scalpo del mio cuore; pochi giorni dopo, mi ritrovai definitivamente e perdutamente infatuato.

Intendiamoci, la seduzione non fu un processo volutamente indotto da Juno, diciamo che si trattò di una combustione spontanea, mi conquistó semplicemente lasciandomi osservare la sua essenza, un concentrato di pura passione.

Nel corso della nostra relazione, ho potuto assistere alla rappresentazione della sua vitalità che germoglia in ogni attività cui é dedita, una Dea che feconda ogni elemento con cui interagisce, ogni rapporto che intesse, ogni progetto che vara, priva di qualsiasi malizia, in maniera schietta, audace, spesso irreversibile.

Cosí accettò l’invito di venire a vivere con me dopo appena un paio di mesi che ci frequentavamo, senza calcoli o rimorsi postumi e cosí, anni dopo, sono nate C. ed Enne, due gemme che portava in grembo prima ancora di essere concepite, esalate alla vita come frutti di un amore trascendente sprigionatosi nel più meraviglioso dei suoi propositi.

Non è stato scontato per me viverle accanto, tanto esigente é il suo compromesso con la vita: un pieno ed incondizionato donarsi a scapito di qualsiasi logica utilitaristica. E come un contadino che si prodiga e si sacrifica affinché la sua terra resti feconda e possa fornirgli il raccolto di cui ha bisogno, cosí io mi sono occupato di preservarla dalle intemperie e dai pericoli, cercando di infonderle prudenza e ponderazione, virtù inconciliabili con la sua natura.

Da suo canto, Juno ha colmato i miei vuoti esistenziali di traboccante energia, un’indomabile forza che avvolge, coinvolge e compromette. Ho imparato tanto da Lei, e se oggi sono un Uomo, lo devo anche a Lei.

Grazie mi amor.

Li mostri nostri

Il Sistema nervoso é indispensabile 
per un perfetto stato di salute."

Galeno

Non sto attraversando un gran periodo dal punto di vista fisico: sono dimagrito, il viso scavato, provato, mi sento stanco e irritabile, ho un sonno agitato e per nulla ristoratore, insomma negli ultimi tempi non sono di certo il ritratto della Salute. Ci sono dei giorni in cui penso che l’unica speranza per rigenerare il mio organismo sia quella di trovare una di queste capsule mediche,  poi mi basta guardare le mie bimbe e l’agonia s’acquieta.

L’ultimo “omaggio” di questa sgradevole condizione mi é stato recapitato sotto forma di una corda vocale infiammata, che mi ha lasciato realmente…senza parole. In verità, a parte qualche disagio sul lavoro, trovo che la disfonia sia un disturbo che presenta anche aspetti positivi, specialmente per una persona come me che tende a contenere l’eloquio nei confini dell’inevitabile. Con buona pace dei miei cari, e in special modo di Juno, che soffre tremendamente per non poter conversare con me.

Visto che neanche le analisi chimiche dei miei fluidi hanno fornito una spiegazione scientifica alla base di questa serie di intoppi psico-fisici, e che i medici si sono limitati a trattarne i sintomi, ho cercato di risalire ad un’interpretazione più olistica del mio stato, giungendo alla conclusione che un periodo particolarmente stressante dal punto di vista nervoso ha di fatto intaccato il mio sistema immunitario lasciandomi vulnerabile all’attacco di agenti patogeni esterni. Galeno docet…

Per quanto tale spiegazione risulti anche a me piuttosto sterile dal punto di vista medico, tuttavia questa sorta di auto-anamnesi mi ha condotto per un cammino del tutto differente, portandomi a scoprire un’affascinante teoria antropologica sull’origine di certi miti e leggende.

E’ andata più o meno così, ho googlato i sintomi del mio malessere e curiosamente li ho ritrovati tutti elencati tra gli effetti dell’infezione da parassiti intestinali. Tralasciando qualsiasi speculazione sulla fondatezza della teoria secondo la quale il parassitismo sia la causa della maggior parte dei disturbi “inspiegabili” che affliggono l’Uomo, mi sono concentrato sulla supposta azione dei parassiti, ricevendo quasi una folgorazione: mi sono figurato questi vermi che risiedono inosservati nelle nostre viscere e che si nutrono degli stessi componenti che il nostro organismo ingerisce e processa, in maniera lenta, inesorabile ma non letale, assorbendo l’energia che da essi ne deriva, come se fossero dei vampiri, relegandoci in uno stato  decadente di non morti, come degli zombie…ehm…i vampiri, gli zombie, i lupi mannari…vuoi vedere che le leggende di mostri e vari esseri antropomorfi altro non sono che allegorie dei disturbi fisici sofferti dall’uomo? E’ plausibile pensare che questo tipo di disturbi fossero già stati identificati in epoche passate e che l’interpretazione medica si sia col tempo tramandata come allegoria per poi convertirsi, per mano di scrittori e romanzieri, in novella da cui se ne originó il Mito???

Si dice che l’aglio sia un antibiotico naturale, e i vampiri vengono tenuti a distanza dall’aglio…lo so, lo so, questo non prova un bel niente, eppoi bisognerebbe trovare un filo conduttore tra ogni leggenda e l’equivalente disturbo medico per poter formulare una teoria unitaria credibile…Non essendo un antropologo, né un etnologo, faccio fatica a proporre delle fondamenta empiriche per supportarla, per cui lascio il thread aperto a qualsiasi contributo in merito (sotto forma di commenti al post, please).

In compenso, ho trovato un interessante articolo che riprende questa rappresentazione, estendendola a tutte le tipologie di leggende della tradizione folkloristica Umana:

https://www.nuove-vie.it/leggende/

Per quel che mi riguarda non credo di aver i parassiti, ça va sans dire, ma mi sono convinto ad aggiungere l’aglio alla mia dieta, non si mai.